Rosa Perosi

Ghosting, di cosa si tratta?

Negli ultimi tempi diverse persone si sono rivolte al mio Studio di Consulenza Sessuologica per problemi di Ghosting.  Ma  di cosa si tratta? Chi sono i soggetti che spariscono improvvisamente  senza dare spiegazioni, interrompono la comunicazione, troncano le relazioni di amicizia, amore, o lavoro in modo freddo e drastico? Fino a un giorno fa si sapeva tutto di lui (o di lei) ed ora basta. Stop. Buio assoluto.

Chi fa Ghosting costringe la vittima a vivere immersa in un roboante silenzio, in un vuoto abissale, perché si è improvvisamente reciso qualsiasi ponte che possa collegarla a voi. Infatti, non risponde più al telefono, non visualizza i messaggi sulla chat, non replica alle mail. Dunque il Ghosting è la sparizione repentina e senza appello di qualcuno che con la vittima aveva un rapporto profondo, intenso, magari longevo e sicuramente significativo. Un allontanamento messo in atto in modo cinico, con freddezza e nell’intento di rompere con un taglio netto e non rimediabile, la relazione. Può accadere in amore, ma anche nell’ambito delle amicizie e perfino sul lavoro.

Quali sono le ragioni di chi lo fa e gli effetti su chi lo subisce?  Chi fa Ghosting sicuramente la considera una strategia vantaggiosa perché è facile, evita il confronto, dimostrando così di avere a cuore soltanto la propria posizione e le personali necessità. Le persone che praticano il ghosting tendono ad essere individui con un grande bisogno di chiudere le porte e voltare pagina, con scarsa tolleranza all’incertezza. Anche se il ghosting può lasciare ambiguità in una relazione, per chi lo esercita, rappresenta in realtà un punto fermo, la fine di un rapporto. Diciamo che è una forma di evitamento del dolore. La separazione implica di solito dispiacere o colpa e sparire permette di non confrontarsi con il volto sofferente dell’altro. Ma non solo. Molti temono una reazione rabbiosa, o costrittiva e quindi rifuggono da quelle reazioni. Alcune persone possono avere paura dell’impegno o dell’intimità, sentirsi sopraffatte dalla prospettiva di una relazione più seria o intima e potrebbero decidere di interrompere il contatto per evitare queste emozioni. Altri ancora spariscono per proteggere l’altro dalla loro stessa insoddisfazione, o mancanza di interesse.

Non dimentichiamo comunque che dietro ogni comportamento, incluso il “farsi fantasma”, ci sono solitamente una serie di motivi. Di tutt’altro genere l’impatto che questo tipo di azione può avere sul malcapitato di turno, il quale vede disintegrarsi in un nanosecondo, una serie di vitali certezze. Ho visto persone che avevano subito ghosting anni prima e che, a distanza di tempo, il ricordo dell’esperienza risulta essere ancora molto doloroso, più di una rottura “tradizionale”, cioè con un incontro a tu per tu. E’ probabile che coloro che optano per questo genere di addio non si rendano conto del danno che causano all’altra metà. Quando l’altro diventa “fantasma”, si provano emozioni sgradevoli, possiamo dubitare del nostro valore, arrabbiarci, rimuginarci sopra. Ma non è un dolore traumatico, qui bisogna essere netti, i traumi sono altri. Se il dolore permane vuol dire che c’era una vulnerabilità sottostante.

Alcuni studi recenti hanno dimostrato come il ghosting sia in grado di causare sofferenza, soprattutto ai più giovani, a chi tende molto a confrontare il proprio valore con gli altri e a chi definisce la propria identità attraverso le relazioni sociali. In generale, persone che hanno storie di vita più dolorose, fatte di perdite traumatiche, trascuratezza emotiva, abuso o violenza, sono più esposte da adulti a incontri relazionali infelici. Sono a rischio, quindi, anche di trovarsi a fare i conti più facilmente con la comparsa improvvisa di fantasmi”. E’ importante però ricordare che ogni persona reagisce in modo diverso al Ghosting e che le conseguenze possono variare a seconda della personalità, delle esperienze passate e delle circostanze, ma in ogni caso è cosa buona cercare di affrontare le relazioni e le comunicazioni in modo aperto e rispettoso per evitare di causare inutili sofferenze agli altri.